
Sono felice di comunicarti che da oggi collabora con me al blog una lettrice, G. Quello che segue è il suo primo post:
- ALBA
Cadere nella “trappola” della dipendenza psicologica non e` una cosa scontata. Tutte noi, almeno
una volta, abbiamo detto:
“No, a me non accadra` mai!”.
Nessuno puo` saperlo, in verita`. Puo`accadere in molti modi, alcuni molto banali, altri ben studiati, altri invece quando ormai pensavamo di aver trovato la felicita` e la pace interiore. Tante persone non sanno nemmeno il
momento esatto in cui tutto e` iniziato.
Queste situazioni arrivano sempre senza preavviso, come l’amore. E tante volte, anzi, quasi sempre
inizialmente, questo tipo di relazione viene confuso con l’amore, ma se ci si ferma un secondo a
guardare meglio, ci si accorge che non e` per niente simile.
Lui e` una persona apparentemente “normale”. Inizia tutto cosi`, come dovrebbe iniziare una
normale storia d’amore, seria o meno, avventura o meno. Lui ci prova, corteggia, insiste, ti
riempie di complimenti, di attenzioni, di regali, di tutto cio` che una donna ha bisogno, insomma.
E bada bene, a lui non importera` mai un fico secco se sei single, fidanzata, sposata o vedova.
Perche` difficilmente il cacciatore bada a queste cose. E, ahime`, sembra che non gli importi
nemmeno se e` lui quello fidanzato o sposato.
Ma torniamo all’alba della nostra “relazione”. Basta poco per abbattere le nostre difese emotive una
volta che abbiamo “preso confidenza” con questa persona. Una volta ceduta alle avances, per lui
la strada e` spianata. Sembra assurdo, ma perfino una donna con una relazione apparentemente
forte alle spalle puo` cedere, basta una piccola increspatura. Il cacciatore e` abile a penetrare anche
nei piu` remoti angoli della nostra mente.
E` ovvio che nessuna si aspetta mai che una persona cosi disponibile, cosi dolce, cosi sensibile, che
ci sa ascoltare meglio di chiunque altro e che capisce i nostri stati d`animo guardandoci negli
occhi, possa nascondere un demone dentro di se`.
Non vieni capita? Lui sara` pronto ad ascoltarti quando ti vorrai sfogare.
Sei stanca della tua vita? Lui ti tirera` su di morale.
Ti senti triste e abbattuta, stai passando un brutto periodo?
Lui sara` li a rincuorarti e farti sorridere.
La ragnatela viene lentamente tessuta, finche` tu ne sei completamente prigioniera. All’inizio
magari si cerca sempre di fare un po` di resistenza. Si cerca di scoprire qualcosa dell’altro, ma la
maggior parte delle volte ci si ritrova a fare i conti con un muro (che lui ha elevato
precedentemente per proteggere il suo ego).
E poi ci arrendiamo, dicendo: “Perche` devo faticare per sapere se lui ha dei problemi, quando a lui importa solo starmi vicino e sentire i miei?”.
E ricorda, se lui ti dice: “I miei problemi non sono importanti, importi solo tu”, sappi che e` il
suo ego interiore a parlare. Nelle relazioni sane i problemi vengono condivisi, non celati.
- RAGNATELA
Come accorgersi di essere prigioniere della ragnatela? Beh, e` piuttosto semplice.
Ti alzi ogni mattina con il batticuore sperando ti abbia scritto il buongiorno?
Ti innervosisci se non lo fa?
Ti senti triste se non ha tempo da dedicarti durante la giornata?
Ti arrabbi quando non ti chiama?
Ti chiede spesso cosa sti facendo, se hai mangiato e che cosa, che progetti hai per la
giornata? Glielo dici tu, se lui non te lo chiede, sentendoti un pochino messa da parte non
sentendo quelle domande che fanno sembrare altissimo il suo interesse verso di te?
E` geloso di tutto e di tutti, in modo smisurato? Non si fida di quello che dite, vuole sempre delle
prove? E voi, invece, non potete avanzare nessun tipo di affermazione del genere su di lui?
Se la risposta a queste domande e` si, consideratevi intrappolate in pieno nella ragnatela.
Questa e` l‘alba (o il tramonto?) di una dipendenza emotiva.
Questo tipo di relazione, nata apparentemente come “relazione sana” diventa pian piano “malata”, e voi inconsciamente siete diventate “dipendenti” da queste persone. Non c’e` modo, purtroppo, di fermare le cose durante questa evoluzione. Ce ne accorgiamo sempre tardi, quando ormai il nostro cuore e` completamente
intrappolato nella ragnatela.
- SPECCHIO
Fermiamoci un attimo sulle domande che ti ho posto. Ho usato, non a caso, le parole:
batticuore (ansia), nervosismo, tristezza, rabbia, gelosia.
Si, perche` in relazioni del genere i momenti di felicita` sono davvero pochi rispetto ai momenti in
cui si manifestano tutte queste emozioni negative. E` un loop, un circolo vizioso.
Ti alzi la mattina con l`ansia di sentirlo o vederlo, sei felice quando accade, ma la felicita` dura solo fino a
che lui se ne va o riattacca il telefono. Da quel momento arriva il nervosismo, che ti accompagna
finche` non lo rivedi/risenti ancora, ti porta a chiederti dove sia, cosa sta facendo, se ti sta
pensando. Poi sopraggiunge la rabbia, perche` magari lui aspetta troppo a farsi sentire, a chiamare,
ad arrivare. Tutto questo minestrone e` accompagnato da un perenne malumore.
Ti starai chiedendo, come si giugne esattamente a provare tutte queste emozioni, se prima
eravamo persone tranquille, fiduciose ed allegre? La risposta e` nella domanda stessa. “Prima”.
Prima quando?
Quando non c’era lui.
Quando attorno a noi c’erano solo persone che si fidavano di noi.
Ma noi, come abbiamo fatto a diventare cosi? Piu` una persona e` sensibile, empatica, disponibile, piu`
sara` predisposta a questo tipo di trasformazione interiore. Solo chi l’ha gia` sperimentata ne
diventa quasi immune, ma non e` scontato ricaderci una seconda od una terza volta.
Quando passiamo tanto tempo con una persona da cui siamo dipendenti emotivamente, diventa
quasi impossibile non fare le stesse cose che fa questa persona. E` cosi che esercita il controllo su
di noi. Si arrabbia se non lo chiami, se non gli scrivi, se non gli dici cosa stai facendo, ti
mette ansia nel prendere decisioni, ti fa sentire in colpa (anche per delle cose piccole), ti
rimprovera se non fai come dice. Ti dice cose che poi automaticamente vanno a specchiarsi in
te.
Perche` oramai, da dipendente, per sentirti felice e riavere quei momenti di felicita`
(se pur brevi) devi dimostrargli che provi le stesse cose che prova lui. Cioe`, ti devi
arrabbiare come lui, ti devi agitare, ti devi intristire.
Ad esempio, se lui ti dice: “Quando ti vedo mi batte il cuore! E a te?”. No, non e` una frase
romantica, non in questo caso. Se lo fosse non te lo chiederebbe, l’amore sano non ha bisogno di
conferme, l’amore sano sa e basta.
Tornando alla frase, cosa puoi dire tu? Se dicessi di no sicuramente si arrabbierebbe con voi, scatenando un’altra serie di emozioni negative. Quindi il batticuore si che ce l’hai, ma per l’ansia che ti provoca la “quasi paura” di rispondere in modo sbagliato.
Ed e` cosi che lui controlla le nostre emozioni, proiettando su di noi i suoi
comportamenti “negativi” (gelosia, rabbia, tristezza, malumore) che noi assimiliamo per non
sentirci dire: “Non provi le stesse cose che provo io”.
Perche` se questo accadesse, come possiamo
noi pensare di sopravvivere senza una persona da cui siamo cosi completamente dipendenti
emotivamente?
[Continua…]
[…] La bambina che c’è in te non crede in se stessa e ripone nelle mani di qualcun altro la responsabilità della sua stessa felicità. Ha paura di cose irreali ed ha bisogno di essere riempita di amore. Da sola crede di non potercela fare, così dipende sempre da qualcuno. […]
[…] rendendoti dipendente da lui avra’ fatto cadere la tua autostima e avrai perso la fiducia in […]
[…] Tutto ciò accade perché il silenzio porta la vittima a chiudersi in se stessa e a rimuginare sui suoi possibili errori, entrando in un giro di pensieri altamente lesivi. […]