In questo weekend mi sono regalata il tuo libro che ho letto tutto d’un fiato. La “bestia” a me si è presentata via social, in un momento in cui ero molto fragile, non avevo mai incontrato un narcisista e per molto tempo non ho capito cosa mi accadeva. Il social ha chiuso e mi ha raggiunto su Facebook e lì ho avuto la conferma di chi fosse. E’ come essere attaccati ad un elastico, una confusione totale e stavo per rimetterci la mia relazione.
Ora so che non è stata colpa mia, della mia debolezza, ma al contrario lo attirava il mio “essere così forte e buona nonostante il brutto periodo” e me lo diceva spesso. Questo era quello che voleva da me perché lui ne è privo. E’ privo di ogni empatia, di amore e comprensione, anche se quando torna scrive belle cose piene di cuoricini. Tutte falsità per il suo ego.
Questo tipo mi ha trovata nel momento in cui era mancato improvvisamente mio padre e mia figlia partiva per l’Inghilterra per un progetto Erasmus, un doppio allontanamento, nello stesso tempo, di due persone importanti. Lui prima si è presentato come amico e poi si è improvvisato come amante, a dire il vero tutto virtuale (per fortuna direi) ma aveva sempre le parole giuste al momento giusto, mentre con il mio compagno non parlavo quasi più. Questo fu il mio errore grave, credere a parole ben studiate e non guardare alle poche parole ma molti fatti del mio compagno, l’uomo che in ogni circostanza c’era e c’è sempre stato. Alla fine sì, cara Grace, avrò fatto l’errore di cadere nelle sue grinfie ma non certo perché sono stupida o me la sono cercata.
A dire il vero mi do da sola la colpa di non aver chiuso prima, il tutto è durato più di due anni, avrei potuto stare meglio più in fretta ma non sapevo con chi avevo a che fare, non capivo cosa mi succedeva. Però il sesto senso mi diceva già da diverso tempo che qualcosa non andava e la mia cagnolina mi confermava tutto.
Mi chiedo perché non ho ascoltato l’istinto quando mi diceva di lasciar perdere e scappare. Anche se era una cosa virtuale.
Adesso sento di aver PERSO LA STRADA, mi riferisco al fatto che avendo perso più di due anni mi sento un po’ confusa perché so che non voglio tornare nemmeno ad essere quella che ero prima di lui. Certo stavo bene ma solo perché non era ancora successo niente. La morte di mio padre ha innescato questa cosa e adesso sono diversa da prima.
Siamo per forza diversi quando ci mettiamo davanti a chi siamo, non possiamo più tornare indietro.
Perciò ora devo solo capire come tirare fuori il meglio, quel lato che mi porterà a non aver più a che fare con queste persone.
Sai Grace, ho riattivato Facebook, escludendo Messanger perché non voglio chattare con nessuno. Sono venuta a conoscenza dell’altro profilo che aveva da sempre per tenersi in contatto visto che l’altro social aveva chiuso. La verità è che mentre parlava con me, mi adulava ed adorava, su Facebook postava poesie per un’altra donna, la quale sicuro non sapeva di me e neppure delle altre che c’erano insieme a noi. Postava per lei a giugno e cercava me disperato ad agosto, con tanti cuori, frasi e promesse. Che uomo schifoso, Grace.
E poi ero io la narcisista, quella della quale era meglio non sapere niente, quella che gli procurava confusione. Era arrivato a scrivermi “che confusione, sono le due di notte e ti penso mentre dovrei solo concentrarmi sul mio lavoro”. Tutte stupidaggini che poi ho saputo scriveva anche ad altre. Guarda da un lato continuo a darmi dell’inconsciente per averlo ascoltato quando mi scriveva anche in piena notte che stava male e solo io lo capivo. Avrei dovuto mandarlo a quel paese, ma purtroppo ci credevo perché forse faceva comodo anche a me. In fondo si trattava sempre di quello specchio che diventiamo in questi casi. Infatti ricordo bene il tuo post su Instagram sul mirroring, mi è rimasto impresso perché sapevo di cosa andavi a parlare. Tutte scomode verità che ci dobbiamo dire per essere libere.
Articolo della nostra cara lettrice Chiara
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