Traduzione dell’articolo “Spite and Envy: Passive-Aggressive Narcissists” di Sam Vaknin, Autore del libro “Malignant Self-love: Narcissism Revisited“.
Il Disordine di Personalità Negativista (Passivo-Aggressiva) non è ancora riconosciuto dalla commissione del DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Appare nell’Appendice B nel manuale diagnostico e statistico, intitolato “Set di Criteri e Assi previsti per ulteriori studi”.
Alcune persone sono pessimiste perenni ed hanno “energia negativa” ed atteggiamenti negativisti (“le cose buone non durano”, “non paga essere buoni”, “il futuro è dietro di me”).
Chi ha una personalità passivo-aggressiva non solo denigra gli sforzi degli altri, ma fa in modo di astenersi alle richieste di rendere nel lavoro e nei contesti sociali e di frustrare le aspettative e richieste degli altri, per quanto possano essere minime e ragionevoli. Persone così considerano ogni compito assegnatogli come un’imposizione, rifiutano l’autorità, sono infastiditi dalle figure autoritarie (capi, professori), si sentono frenati e asserviti dall’idea di impegnarsi e si oppongono alle relazioni che li legano in qualsiasi modo.
Se questi atteggiamenti e comportamenti siano acquisiti\imparati o il risultato di un’ereditarietà è ancora una domanda aperta. Spesso, l’atteggiamento passivo-aggressivo è l’unica arma del debole e remissivo, assediato da frustrazione, impotenza, invidia e cattiveria, i principi organizzativi del loro panorama emotivo e motori e forze motivanti principali delle loro vite.
L’aggressività-passiva veste una moltitudine di sembianze: procrastinazione, fingersi malati, perfezionismo, dimenticanza, trascuratezza, assenteismo, inefficienza funzionale, testardaggine e sabotaggio palese.
Questa ripetuta e volontaria cattiva condotta ha degli effetti di vasta portata. Tieni conto del negativista nell’ambiente di lavoro: lui o lei investe del tempo e degli sforzi nell’ostacolare i propri compiti e minare le relazioni. Ma, questi comportamenti auto-distruttivi e autolesionisti portano scompiglio nel posto di lavoro.
Le persone diagnosticate con il disordine di personalità negativista (passivo-aggressiva) assomigliano in alcuni importanti aspetti ai narcisisti.
Nonostante il ruolo che recitano, i passivo aggressivi si sentono sottovalutati, sottopagati, imbrogliati e incompresi. Si lamentano, si lagnano, cavillano e criticano cronicamente.
Incolpano gli altri dei propri fallimenti, fingono di essere martiti e vittime di un sistema corrotto, inefficiente e crudele.
I passivo-aggressivi tengono il broncio e danno “il trattamento del silenzio” come reazione a offese reali o immaginarie. Credono di essere bersaglio di derisione, disprezzo e condanna e sono lievemente paranoidi.
Secondo il DSM: “Loro sono imbronciati, irritabili, impazienti, polemici, cinici e scettici, a loro non va mai bene niente.”Sono anche ostili, esplosivi, incapaci di controllare gli impulsi e, a volte, imprudenti.
Inevitabilmente, chi ha una personalità passivo-aggressiva è invidioso dei fortunati, delle persone di successo, dei famosi, dei superiori e delle persone felici. Sfoga la sua velenosa gelosia apertamente e provocatoriamente ogni qualvolta ne ha l’opportunità.
Ma nel profondo del cuore, I passivo-aggressivi sono vigliacchi. Quando vengono rimproverati, implorano perdono e promettono di comportarsi meglio in futuro.
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