“La topolina sceglie il gatto perchè è l’unico che sicuramente la mangerà. Sceglie quello che soddisfa un programma segreto che ha a che fare con la storia infantile occulta. Io avevo una paziente che in realtà, attraverso le sue storie d’amore, la persona che voleva davvero conquistare era una nonna durissima che l’aveva cresciuta senza mai prestarle nessuna attenzione.”
Mariela Michelena
1. La scelta del partner non è proprio casuale
Perché continuiamo a scegliere il partner sbagliato e scegliamo di restare intrappolate in una relazione a senso unico che non offre reciprocità?
Perchè non ci si innamora per caso.
Sulla base di modelli mentali inconsci tendiamo ad essere attratte da persone con delle caratteristiche psicologiche ben definite.
Quando andavo al liceo e si parlava del primo amore, ricordo che tutte e tutti sognavamo di incontrare qualcuno con un elenco di qualità e tratti caratteriali: dolcezza, intraprendenza, simpatia, profondità, intelligenza, etc.
Nella realtà dei fatti, questi lunghi elenchi li stiliamo inconsciamente da bambine e ce li portiamo dentro; sono elenchi improbabili e piuttosto strani che compiliamo basandoci sui passati legami di attaccamento con le nostre figure di riferimento.
E così inconsapevolmente organizziamo la nostra vita affettiva e sentimentale in funzione delle esperienze amorose non felici vissute nell’infanzia.
Spesso scartiamo dalla lista dei potenziali partner qualcuno che mostra un reale interesse verso di noi perché lo reputiamo noioso e apriamo le porte del cuore a uomini improbabili e incompatibili con i nostri valori e la nostra idea di felicità. Altre volte ci innamoriamo di persone emotivamente non disponibili, distaccate e fredde.
Perchè non riusciamo a scegliere un partner che vada bene per noi?
La verità malsana è che
siamo inconsciamente programmate\i
per cercare qualcuno che ci sia familiare.
Il modo in cui siamo state amate da bambine dai nostri genitori crea in noi un modello inconsapevole, di cosa significa amare ed essere amate, che ci condiziona.
In altre parole, queste figure di attaccamento determinano inconsciamente i nostri gusti in amore.
La psicologa canadese Mary Ainsworth ha sviluppato il paradigma di ricerca della Strange Situation (1969), secondo il quale in funzione dei diversi tipi di attaccamento avuti nell’infanzia è possibile prevedere quale partner si sceglierà in età adulta.
- Se da bambina hai avuto una madre imprevedibile in amore finirai per scegliere proprio quel tipo di persona che più detesti, che è distaccato e presumibilmente geloso, possessivo e controllante.
- Se da bambina tua madre era totalmente rifiutante cercherai di non farti coinvolgere troppo dalle relazioni, non riuscirai a dimostrare le tue emozioni e cercherai un partner che ti tratti come ti ha trattato tua madre.
- Se da bambina hai avuto un padre freddo o violento e\o una madre assente tenderai a scegliere qualcuno che ti faccia soffrire allo stesso modo.
Per quanto possa sembrare assurdo da adulte ricerchiamo la stessa sofferenza spinte “ dal desiderio di replicare i passi di una danza ben conosciuta e perciò paradossalmente rassicurante, nonostante fosse fonte di frustrazione e dolore”.
Non è bello ma è confortante perché quel dolore ci è familiare.
2. SCARDINARE AUTOMATISMI
Se ci sforziamo di guardarci dentro, di capire noi stesse ed individuare i meccanismi di replica possiamo scardinare questi automatismi.
Poniamoci queste domande:
- quali comportamenti dei miei genitori mi hanno fatto soffrire?
- quando scelgo un partner sono attratta dalle stesse caratteristiche?
- sto cercando di far pagare agli altri le stesse sofferenze che ho patito da bambina?
- riesco a riconoscere negli altri le caratteristiche che cerco davvero e che sono compatibili con il mio modo di essere?
Dobbiamo aprirci e abituarci a situazioni meno familiari e meno rassicuranti.
Soltanto così possiamo scegliere un partner che è davvero la persona giusta per noi.
Leave A Comment