Chiariamo subito due concetti:

  • tempi difficili tirano fuori il peggio dalle persone tossiche
  • i narcisisti detestano che venga loro detto cosa fare ( immaginate come si sentono adesso che viene loro imposto dal governo di uscire solo per stretta necessità e con autocertificazione)

Forse ti starai chiedendo: cosa vuoi dire Grace tirare fuori il peggio dai  narcisisti? Cosa c’è di peggio del Gaslighting, del Trattamento del silenzio, della Triangolazione, delle minacce velate, dei tradimenti seriali e delle menzogne patologiche?

Pensandoci bene, avevano ben poco da offrire quando il mondo godeva di una normalità che adesso dalle nostre case ci appare lontana e incantevole. Figuriamoci adesso. La loro unica preoccupazione è quella di perdersi feste, non poter viaggiare e – con molta probabilità- non avere la possibilità di continuare a tradire. 

Il loro peggio in tempi di pandemia potrebbe voler dire molte cose:

  • Gaslithing spietato e al quadrato. Potrebbe arrivare a manipolare la realtà dei fatti del paese, provando a convincerti che le informazioni divulgate dal comitato scientifico sono tutte fandonie. Che tutta questa storia della pandemia è un complotto.
  • Denigrazione del tuo senso civico nel voler seguire le giustissime direttive del governo. Battute svilenti quando uscirai di casa a fare la spesa con mascherina e guanti.
  • Oltraggi verbali di ogni tipo e senza senso.
  • Proiezione della sua totale mancanza di responsabilità sociale su di te. Lui non avrà cura di mantenere il dovuto distanziamento sociale in fila al supermercato ma, una volta tornato a casa, accuserà te di essere un’irresponsabile.
  • Prende la pandemia sul personale. Minimizzando la gravità della pandemia, non farà altro che spostare l’attenzione e le lamentele  sulle sue feste mancate e sulle vecchie abitudini accantonate. Cosa importa al narcisista se giovani e anziani sono intubati in ospedale e migliaia di famiglie hanno perso i loro cari senza neanche poterli abbracciare? 
  • Si prende gioco delle tue paure legate al contagio. Potrebbe rientrare a casa dopo aver portato il cane a spasso o aver fatto la spesa e gettare la giacca o i guanti usati sul letto. Se deciderà di lavarsi le mani, lo farà in un nanosecondo invece che in 40 secondi, come da istruzioni dell’OMS.

La Dott.ssa Ramani Durvasula, Psicologa esperta in Disturbo Narcisistico di Personalità, consiglia vivamente di affrontare queste settimane di quarantena munendosi in dosi massicce di:

  • Aspettative realistiche
  • Accettazione assoluta

Inutile illudersi di poter contare sull’empatia inesistente di un narcisista. Una perdita di tempo aspettare che le tue paure vengano rispettate. Pura utopia pensare che le sue braccia possano farti sentire al sicuro dalla surrealtà che c’è fuori in questo momento storico. È il momento di avere aspettative realistiche rispetto alla relazione e accettare l’amara verità dello stato dei fatti.  Non è mai stato fonte di rassicurazione e vicinanza profonda  in tempi normali e di certo non lo diventerà nel mezzo di una pandemia. La giostra dell’ umore altalenante, fugaci momenti di pace e attacchi di rabbia gira più veloce di questi tempi.

Aspettarti meno del minimo indispensabile ti risparmia  delusioni che sarebbero fonte di ulteriore stress.

Magari in condizioni di isolamento sociale imposto il narcisista si mette a fare una pizza o decide di pulire il bagno ma non aspettarti neanche nei pensieri più remoti che la quarantena possa trasformarlo in un essere umano empatico, equilibrato e presente. 

Farà di tutto per rendere questo periodo di isolamento sociale meno sopportabile.

 Ricapitolando, farà più o meno così:

  • Si prenderà gioco della tua giustificata preoccupazione e angoscia.
  • Sminuirà l’ambivalenza dei tuoi stati d’animo.
  • Ti darà della pazza semmai dovessi scoppiare a piangere o se oserai ammettere che le varie emozioni che provi ogni tanto passano dalla centrifuga interiore e ti destabilizzano.
  • Come ha fatto notare la Dott.ssa Ramani, potrebbe arrivare addirittura a colpevolizzarti per lo scoppio della pandemia o perché il gel disinfettante al supermercato è finito. 
  •  Potrebbe fregarsene di partecipare alla cura della casa e alla gestione di eventuali figli. 

E come se tutto questo non bastasse, in questa situazione inusuale, il narcisista potrebbe diventare paranoide. Secondo lo Psicologo Sam Vaknin l’isolamento sociale porta il narcisista a sviluppare comportamenti paranoidi: 

<<[…] si verifica un processo chiamato displacement of control. Quando non possiamo controllare l’ambiente esterno e siamo alla mercè di una pandemia, abbiamo il controllo pari a zero. Così il narcisista sposta il suo bisogno di controllo verso la sua partner: non può controllare il virus ma può controllare lei. È il modo in cui il narcisista  riafferma il controllo sulla sua vita. […] Il narcisista- forse per la prima volta nella sua vita- si sente impotente. 

Il suo senso di onnipotenza e la sua grandiosità sono messi in discussione dal virus. Questo è umiliante e destabilizzante e può portare il narcisista sull’orlo di una psicosi, mettendo in atto micro-episodi psicotici. Inoltre, in questo contesto viene a mancare il suo nutrimento narcisistico. È difficile procurarsi questo nutrimento quando si è in isolamento. In tempi normali il narcisista ottiene il nutrimento narcisistico in ufficio, con i vicini di casa- lui ha bisogno dell’interazione umana. Ironicamente il narcisista è pro-sociale, lui lavora con le altre persone perchè dipende dagli input degli altri, dai feedback altrui.  Esternalizza le funzioni del suo ego ad altre persone e nell’assenza di queste persone si disintegra, attraverso un processo che si chiama decompensation e va fuori di testa. Non riuscendo ad ottenere il nutrimento narcisistico dall’esterno, riversa la sua rabbia sulla partner e la punisce per la situazione. Il narcisista diventa frustrato perchè:

  • non è in controllo della situazione esterna
  • non può ottenere il nutrimento narcisistico
  • la sua grandiosità è messa in discussione
  • si sente come chiunque altro

E si sente frustrato perché la sua partner non può risolvere questo problema. Così ai suoi occhi diventa cattiva e deve essere punita. Le forme di aggressione sono molteplici:

  • può richiedere sesso in continuazione
  • o negare il piacere sessuale alla sua partner
  • violenza psicologica e verbale
  • minacce aperte
  • violenza fisica

Gradualmente diventa quasi impossibile sopravvivere in questo ambiente tossico, bisogna adottare la strategia del background noise. Qualsiasi altra strategia è controproduttiva in questo contesto. La tecnica del rumore di sottofondo consiste nel:

  • Essere presente e a disposizione del narcisista come un rumore di sottofondo bianco, in un modo che ti renda quasi una non-entità
  • Se lui non ti parla, tu fai lo stesso
  • Se ti fa una domanda, rispondi solo a quella domanda
  • Non dare consigli

Ovviamente questa tecnica non può essere usata troppo a lungo. Se l’auto-isolamento durerà troppo a lungo, l’abuso narcisistico si trasformerà in brutte manifestazioni. Temo un’epidemia di violenza domestica in termini di violenza fisica.>>

Mai come in questo momento devi ricordare a te stessa che qualsiasi cosa lui dica o faccia non dipende da te. Fa così con te soltanto perchè ti trovi in casa con lui. Ed è esattamente quello che farebbe con chiunque altro. Concentrati su te stessa e sulle scelte che potrai fare quando la quarantena sarà finita e tieni a mente questi 8 punti:

  1. Mantieni il distanziamento Unfuckwithable. È il distanziamento dell’anima: niente di ciò che lui possa dire deve essere interiorizzato. 
  2. Non giustificarti, non perderti in spiegazioni
  3. Non offendere, non attaccare, non iniziare conversazioni
  4. Non prenderla sul personale
  5. Prenditi cura di te. Prenditi qualche minuto per fare quello che ti piace fare ogni giorno e cura il tuo corpo.
  6. Usa la tecnica del Rumore di sottofondo ideata dal Dott. Vaknin.
  7. Se ti senti in pericolo chiama il 1522 (quando sei in bagno, porti il cane a passeggio o vai a fare la spesa)
  8. Ricorda che non sei sola e non è colpa tua.

Riferimenti Bibliografici:


Articolo di Grace Di Leo

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