Potresti non essere codipendente.

In questo articolo vorrei spiegarti perché ci sono altissime probabilità che tu potresti non essere co-dipendente, dopo tutto.

Per decadi è stata tramandata una menzogna che con il tempo è diventata verità per molte persone. Come succede sempre alle bugie ripetute troppo a lungo.

Ci hanno convinte di essere deboli, incapaci di mettere confini personali tra noi e gli altri, di aver avuto un’infanzia difficile o il disturbo borderline di personalità. 

Gli studi non lineari sulla  violenza interpersonale hanno scandagliato la personalità delle vittime/sopravvissute per trovare una spiegazione ai comportamenti degli abusanti.

Riporto le parole azzeccate della Dott.ssa Herman: « Anche per le situazioni di violenza domestica [..] la ricerca si è focalizzata sui tratti della personalità che predisporrebbero una donna a rimanere coinvolta in una relazione abusiva.La tendenza a biasimare le vittime, ha interferito con la comprensione psicologica e la diagnosi della sindrome post traumatica poiché invece di inquadrare la sintomatologia della vittima come una risposta alla situazione di abuso, gli specialisti della salute mentale hanno più spesso attribuito tale situazione a una presunta psicopatologia latente della vittima»

Una caccia alle presunte fragilità delle vittime e ai supposti traumi vissuti nell’infanzia, che ha finito per rafforzare il pensiero che  la vittima arriva a pensare di se stessa, in seguito agli abusi subiti:*ho subito abusi e violenze per come sono fatta*. Reiterando così  la logica e le dinamiche del maltrattante.

La violenza è sempre intenzionale, 

senza eccezioni, 

sia che si tratti di violenza psicologica, emotiva, economica o fisica.

Questa tendenza è stata riscontrata persino nel caso di ostaggi e prigionieri di guerra: hanno scavato nel loro carattere nel tentativo di trovare ‘supposti difetti della personalità’ . Anche in questo caso si è arrivati alla conclusione che ‘uomini normali, psicologicamente sani, possono, di fatto, essere coartati attraverso metodi disumani.’[Herman, 2005, p.156]

 Gli studi della Dott.ssa Brown

Un progetto di ricerca della Dott.ssa Brown, 

condotto con la Purdue University su un campione di 600 donne, 

mostra che il 60% delle “sopravvissute” a relazioni patologiche

NON  è codipendente

e ha due tratti della personalità pronunciati: 

-l’amicalità

-la coscienziosità

Perché questi tratti vengono diagnosticati erroneamente?

«Molte sopravvissute ricevono la diagnosi di co-dipendenza.

Guardiamo ai tratti dell’amicalità e li paragoniamo ai tratti della codipendenza.» 

Sandra Brown 

L’amicalità, è la porta  

attraverso cui narcisisti e psicopatici entrano all’interno della relazione.

Investimento nelle relazioni

Chi ha il tratto dell’amicalità pronunciato trova molta gioia e significato in tutte le relazioni, 

non solo quelle intime.

Considera tutte le relazioni di primaria importanza.

Tende a fidarsi, ad avere livelli di fiducia più alti del normale.

Si fida degli altri quasi automaticamente.  

È molto affidabile all’interno delle relazioni.

È molto ottimista sulla natura umana. 

Ha una natura generosa. 

È considerata e incline a trovare compromessi.

È molto cooperativa

ha un temperamento che la porta ad essere motivata dall`armonia relazionale;

così non appena la loro relazione diventa turbolenta 

la  prima reazione è di riportare nella coppia l’armonia relazionale.

AMICALITÀ: fiducia negli altri, collaborazione, empatia, tolleranza.

Un sacco di amici, terapisti, familiari che faticano a capire come sia potuto succedere, credono si diventi bersaglio di manipolazioni per stupidità o ingenuità. In realtà ciò che apre le porte ai manipolatori è il tratto dell’amicalità che è un qualcosa di innato nelle persone. È una caratteristica della personalità  a cui non facciamo caso fino a quando diventa problematica nelle nostre vite. [ E diventa problematica quando si entra in contatto con chi ha una personalità manipolatrice e abusante.]

«Così vengono etichettate con certi aggettivi oppure viene loro diagnosticato un disturbo di personalià, come quello dipendente, borderline, quel genere di cose che succedono quando le persone non capiscono come funzionano le nostre personalità e che le nostre personalità sono innate.» Sandra Brown

Se l’amicalità rappresenta il come si entra dentro relazioni patologiche 

la coscienziosità è il motivo per cui resta.

IL TRATTO DELLA COSCIENZIOSITÀ

Tende a considerare l’impegno nella relazione molto seriamente.

È auto-disciplinata e non impulsiva, 

quindi quando la relazione peggiora vuole riprovarci, 

persevera perché è una persona di buon cuore e non impulsiva.

«Per donne che non si sono mai ritrovate in relazioni patologiche questi tratti sono bellissimi e permettono di costruire amicizie e relazioni significative, sia intime che nell’ambiente di lavoro. Amicalità e conscienziosità sono grandi tratti che diventano problematici soltanto con una piccola porzione della società.» Sandra Brown.

«[…] perché nessuno si è preoccupato di studiare le persone esposte alle relazioni più pericolose del pianeta?»

Dio è donna

Fonti:

  • Guarire dal trauma. Affrontare le conseguenze della violenza, dall’abuso domestico al terrorismo, Herman, Judith L., Russo, R.
  • https://neuroinstincts.com/codependency-narcissistic-abuse-the-brain/
  • Women Who Love Psychopaths, 3rd edition, Sandra Brown
  • 2014 Quantitative Empirical Collaborative University Research: Personality Traits of Women in Relationship