“Ho imparato che la calma è molto più destabilizzante della rabbia, che un sorriso disarma molto più di un volto corrugato. Ho imparato che il silenzio di fronte ad un’offesa è un grido che fa tremare la terra.”

Confucio

 

 

 

Sono mesi che non ti riconosci più. Ti ricordi di un tempo com’eri e, improvvisamente, tutte le tue qualità, anche i tuoi difetti, ti mancano.

Oggi sei spenta, frustrata, astiosa.

 

 

Non ti riconosci più, perché sul volto vedi le tracce di quell’uomo che ancora hai a fianco.

Un uomo che ti ha tolto la dignità, la tua personalità, il tuo sorriso.

Eppure non riesci a lasciarlo.

 

 

 

Ti guardi i lividi che ti provoca ogni volta che si spinge sempre più in là e pensi a quella volta in cui, durante un furioso litigio, ti ha fatto pensare addirittura di fargli del male. Ripensi probabilmente alle tue provocazioni, quando lo sfidavi ad ucciderti mentre lui minacciava a voce alta di farlo.

 

Ti starai chiedendo che donna sei diventata. Come sia possibile che pensieri, prima così totalmente estranei alla tua persona, oggi fanno parte di te.

 

In questa vita senza un senso, non riesci più a distinguere il confine tra te e lui.

Non riesci più a comprendere chi è la vittima e chi il carnefice.

La tua o la sua fine ti sembrano la stessa cosa e, come per rassegnazione, l’unica inesorabile soluzione per mettere un punto a questo dolore infinito. Lo so che lo pensi e so che ti fa  paura.

Perché è dura solo a pensarlo, ma siete, l’uno per l’altro, una linfa nera cui non potete fare più a meno.

Le persone negative, purtroppo, si nutrono solo di questo.

E, più ti nutri della sua linfa, più cresce la tua rabbia e la tua esasperazione.

 

Ma sai perché sei così rancorosa?

 

Ogni giorno in più ancora accanto a lui, fa crescere il ribrezzo e il disprezzo dentro di te. Non solo non riesci a lasciare tutto e ricominciare da uno zero in cui non credi più, ma sei diventata soprattutto una donna che non stimi.

Quel disprezzo lo avverti nei tuoi riguardi, in verità.

 

 

 

Ecco perché sei così arrabbiata. Ecco perché, pian piano, la sofferenza si è trasformata in odio che riversi su di lui.

E’ un odio per te stessa, ma lui ne diventa destinatario perché riconosci in lui  la causa del tuo profondissimo malessere.

Ti accorgi che la tua insoddisfazione e il tuo dolore ti stanno trasformando in una persona estremamente aggressiva.

 

 

È di te ora di cui hai paura, non di lui, delle tue possibili reazioni ai suoi ripetuti errori.

 

 

Non ti fanno più tanto paura i suoi schiaffi e pugni.

 

Ad esempio, scopri l’ennesimo massaggio di un’altra donna e non ti chiudi più in un dignitoso silenzio. Gli sputi addosso volgarità, spinte.

Fino ad arrivare a farvi male insieme e ritrovarvi poi esausti, persi ognuno nelle scuse da chiedere all’altro. E, in questo strano cerchio di vittima e carnefice allo stesso tempo, tu fai finta di dimenticare l’ennesima mancanza di rispetto e ti senti uno straccio e tremendamente in colpa per come hai reagito; mentre lui ti tratta con disdegno e non sente la colpa di ciò che ha fatto.

 

La tua aggressività ha una radice reale e comprensibile su cui avrai tempo di lavorare, una volta lontana da lui, ma – ricorda – non puoi giustificarla né continuare a manifestarla.

 

Tu non puoi diventare come lui.

 

Così facendo, stai lasciando che il tuo passato e ciò che di brutto ancora ti sta capitando ti trasformino in una donna che non sei e che potrebbe essere segnata a vita da questa esperienza.

Ricorda: sei ancora in tempo.

 

 

 

Se tutto quello che è riuscito a farti – tradimenti, umiliazioni, violenze – non è bastato, ora sei arrivata a un limite molto pericoloso.

 

 

Lui continuerà a non lasciarti, perché è proprio questo ciò che aspettava: darti delle colpe. Finalmente non è l’unico nella coppia ad essere nel torto, quella meschina sei anche tu, quindi siete pari. Anzi, si sentirà in diritto addirittura di rivendicare.

Il confine è pericoloso perché non devi permettergli di farti diventare una donna negativa e aggressiva. Una donna che, anche se in momenti poco lucidi, pensa e fa cose molto gravi, senza dignità. O una donna che arriva subito a momenti poco lucidi e, quindi, incontrollabile.

 

 

Non sei questo.

 

 

Nel tuo cuore non deve più abitare la rabbia e il marcio. La tua anima non è nera, ma ricca di colori.

 

 

Nel tuo cuore deve abitare solo la grazia delle persone speciali e in pace.

 

Difendi i tuoi colori e falli brillare di nuovo.

 

Il tuo desiderio non è di morte, ma di pura gioia e amore.

 

 

Lascialo  e puoi ritornare in te.

 

 

Articolo di Giusy De Rosa